Il decreto attuativo, pronto per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro la fine del mese, impone alle imprese di stipulare una polizza contro le calamità naturali – come alluvioni, frane e terremoti – entro il 31 marzo 2025. In pratica, entro circa 45 giorni le aziende, ad eccezione di alcune del settore agricolo, dovranno adeguarsi per poter accedere agli incentivi e agli aiuti pubblici.
Cosa prevede il decreto?
- Tempi ridotti: Il periodo di adeguamento è stato ridotto da 3 mesi a 30 giorni, per evitare ritardi tra legge e decreto.
- Obblighi per le imprese: Chi non stipula la polizza non potrà usufruire degli incentivi, dei prestiti e delle garanzie pubbliche.
- Costi variabili: I premi assicurativi variano in base alla dimensione dell’azienda e al valore degli asset. Ad esempio, per una media impresa si aggirano attorno ai 200 euro all’anno, mentre per aziende più grandi possono arrivare fino a 1000 euro.
- Supporto alle imprese: Le compagnie possono riassicurarsi al 50% con la Sace, che dispone di un fondo statale da 5 miliardi di euro. Questo aiuta a contenere i costi dei premi, ma l’effettivo impatto si conoscerà solo dopo l’entrata in vigore del decreto.
Il decreto, che segue le norme previste dalla Legge di Bilancio 2024, è stato già verificato dalla Corte dei conti e firmato dal ministro della Giustizia. Non sono previsti ulteriori rinvii: il termine è fermo al 31 marzo 2025. Le imprese, specialmente quelle di piccole e medie dimensioni, devono quindi prepararsi in fretta per evitare sanzioni e poter accedere agli incentivi.
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Fonte Il Sole 24 Ore