NextChem, una società del gruppo Maire specializzata in soluzioni tecnologiche sostenibili, ha sviluppato una tecnologia innovativa per produrre idrogeno e metanolo a basso impatto ambientale dai rifiuti non riciclabili, trasformandoli in gas di sintesi tramite un processo chimico avanzato. L’idrogeno così ottenuto è una risorsa chiave per la decarbonizzazione di settori industriali energivori, ovvero caratterizzati da industrie che richiedono un’importante quantità di energia e che dunque producono enormi quantità di CO₂, e sostenere il trasporto pesante, dove l’elettrificazione è ancora poco praticabile.
La produzione di idrogeno tramite questo metodo ha un costo di 6-7 euro per chilogrammo, paragonabile al gasolio in termini di contenuto energetico, aprendo la strada a un’alternativa sostenibile e competitiva.
NextChem punta a implementare questa tecnologia in aree industriali da riconvertire, come raffinerie e centrali elettriche, stringendo alleanze strategiche in tutta Italia. Tra i progetti principali troviamo:
- Empoli: impianto per produrre metanolo e idrogeno dai rifiuti.
- Roma: Hydrogen Valley, supportata da 194 milioni di fondi europei.
- Livorno: bioraffineria Eni da 123 milioni di euro, operativa dal 2026, per produrre idrogeno da scarti alimentari e residui agroindustriali.
Su scala globale, NextChem sta lavorando su impianti negli Emirati Arabi, Indonesia e USA, dove punta a produrre carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF), come il progetto in Louisiana che dal 2028 produrrà 450 milioni di litri l’anno di SAF dai residui della canna da zucchero.
Questa strategia mira a rendere l’idrogeno accessibile, scalabile e al centro della transizione ecologica.
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Fonte Il Sole 24 ORE