Cosa frena i treni cargo nei porti? Calo nel 2024, ma arrivano gli incentivi

da | Feb 24, 2025 | Autotrasporti

Il trasporto ferroviario delle merci nei porti italiani ha registrato un leggero calo nel 2024. Secondo i dati di Fermerci, l’associazione delle principali compagnie cargo, il numero di treni merci con origine o destinazione nei porti marittimi è stato di 45.288, segnando un -0,4% rispetto all’anno precedente. Il confronto con il 2022, quando i treni erano oltre 48.000, mostra una frenata più evidente, dovuta in gran parte alla crisi del Mar Rosso e del Canale di Suez che ha complicato il traffico container.

Chi guida la classifica?

Trieste si conferma al primo posto con 7.647 treni in transito, seguita da La Spezia (7.608) e Ravenna (7.253). Più indietro troviamo Genova Voltri con 5.661 treni. Il porto di Trieste mantiene il primato grazie alla sua strategia intermodale, cioè l’integrazione tra diversi mezzi di trasporto, ma ha comunque registrato una flessione rispetto al 2023 a causa di lavori infrastrutturali in Italia e nei paesi limitrofi (Austria, Germania, Repubblica Ceca e Slovenia) e delle difficili condizioni meteo in Centro Europa.

Un calo generale del trasporto ferroviario

Il rallentamento non riguarda solo i porti: nel 2024 il trasporto ferroviario merci in Italia ha subito una contrazione, con un totale di 51,1 milioni di “treni-chilometro” (il parametro che misura l’attività del trasporto su rotaia), in calo rispetto ai 51,7 milioni del 2023 e ai 53,4 milioni del 2022. A pesare sono stati sia la riduzione della produzione industriale sia le interruzioni dovute ai cantieri del PNRR, che hanno creato ritardi e disagi per gli operatori del settore.

Nuovi incentivi per rilanciare il settore

Nonostante le difficoltà, ci sono segnali positivi. Il primo riguarda un nuovo incentivo previsto dalla Legge di Bilancio 2025 per le manovre ferroviarie nei porti: ogni Autorità Portuale potrà destinare fino a 1 milione di euro l’anno per supportare le operazioni di movimentazione dei treni all’interno dei porti, con almeno il 50% dell’importo destinato direttamente alle imprese utilizzatrici del servizio.

Inoltre, è stato confermato l’aumento del “Ferrobonus” per il triennio 2025-2027, un incentivo che aiuta le aziende a scegliere la rotaia invece della strada, con vantaggi per l’ambiente e l’efficienza logistica.

Conclusione

Il trasporto merci su ferrovia sta attraversando un periodo di transizione, con sfide legate a infrastrutture in aggiornamento e condizioni di mercato difficili. Tuttavia, con gli incentivi in arrivo e strategie mirate, il settore potrebbe riprendere slancio nei prossimi anni.

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