Un traguardo importante è stato raggiunto per circa un milione di lavoratori del settore trasporti, logistica e spedizioni: è stato siglato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), frutto di lunghe trattative tra le associazioni datoriali e i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti.
Il nuovo accordo, valido fino al 31 dicembre 2027, garantisce stabilità e miglioramenti economici e normativi per i prossimi quattro anni, prevedendo aumenti salariali significativi per diverse categorie professionali. Tra gli incrementi:
Livello A3: aumento di 240 euro (+13,04%)
Livello B3 (ex 3 super): incremento di 260 euro (+14,13%)
Livello C3: aumento di 290 euro (+15,76%)
Questi adeguamenti salariali non solo rispondono all’esigenza di adeguare gli stipendi al costo della vita, ma rappresentano anche un riconoscimento concreto al lavoro degli operatori in un settore cruciale per l’economia italiana.
Il rinnovo del contratto è un passo fondamentale per affrontare le sfide future di un comparto in evoluzione, tra innovazioni tecnologiche, nuove strategie logistiche e una maggiore attenzione alla sostenibilità. La firma del CCNL promuove inoltre una collaborazione più solida tra lavoratori e aziende, valorizzando il ruolo di chi opera quotidianamente in questo settore strategico.
Un risultato che offre maggiore stabilità, condizioni di lavoro migliorate e strumenti per affrontare con fiducia le trasformazioni del mercato.
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Promuovere il trasporto intermodale – combinando camion, treno e nave – è essenziale per un settore più green. Tuttavia, per rendere efficaci gli incentivi come il Sea Modal Shift (ex Marebonus) e il Ferrobonus, i fondi devono salire a 100 milioni di euro annui. Attualmente, le risorse sono limitate a 60 e 50 milioni, spalmati fino al 2026.
Numeri che fanno riflettere Nel 2022, senza Marebonus, il traffico su rete Anas è cresciuto del 4% rispetto al 2019. Secondo Guido Grimaldi, presidente di Alis (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile), è urgente reinvestire nel settore marittimo le risorse derivanti dalla tassazione UE sulle emissioni Ets (Emission Trading Scheme): «Ciò che proviene dal mare deve ritornare al mare».
L’intermodalità in pratica Grimaldi sottolinea come questa soluzione non solo riduca l’impatto ambientale e la congestione stradale, ma migliori anche le catene logistiche e la competitività delle imprese. Esempi concreti sono i nuovi collegamenti ferroviari verso la Germania e la linea marittima tra Italia e Turchia.
I risultati di Alis Nel 2024, grazie all’intermodalità:
6 milioni di camion eviteranno le autostrade italiane
143 milioni di tonnellate di merci passeranno su rotte portuali e ferroviarie
5,4 milioni di tonnellate di CO₂ saranno risparmiate
Con una crescita del 56% del traffico Ro-Ro negli ultimi dieci anni, l’Italia ha un ruolo strategico nel Mediterraneo. Per Grimaldi, il trasporto intermodale è una svolta imprescindibile per il futuro del settore e del pianeta.
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Arriva una grande opportunità per le imprese di autotrasporto che vogliono rinnovare i propri veicoli e migliorare l’efficienza delle loro flotte. Dal 16 dicembre 2024 sarà possibile accedere agli incentivi messi a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attraverso il Decreto Direttoriale n. 537 del 20 novembre 2024. Si tratta di un fondo di 25 milioni di euro destinato a favorire un parco mezzi più moderno, sostenibile e sicuro.
Chi può fare domanda? Gli incentivi sono riservati alle imprese di autotrasporto conto terzi e alle loro strutture, a patto che siano iscritte al Registro elettronico nazionale e all’Albo degli Autotrasportatori. Inoltre, è fondamentale che l’attività prevalente dell’azienda riguardi il trasporto di merci.
Come presentare la richiesta? Le domande dovranno essere inoltrate esclusivamente tramite posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo ram.investimenti2025@legalmail.it. È importante rispettare rigorosamente le tempistiche: il periodo di presentazione è fissato dalle ore 10.00 del 16 dicembre 2024 fino alle ore 16.00 del 17 gennaio 2025. Domande inviate al di fuori di questa finestra temporale o con modalità diverse non saranno accettate.
Quali sono i vantaggi? Questi incentivi rappresentano un’occasione unica per modernizzare il proprio parco veicoli, investendo in mezzi più efficienti dal punto di vista energetico, meno inquinanti e conformi alle ultime normative. Non solo un’opportunità per ridurre i costi operativi, ma anche per migliorare la competitività della tua impresa sul mercato.
Non perdere questa occasione: preparati per tempo, verifica i requisiti e assicurati di presentare una domanda completa e corretta. Un piccolo passo che potrebbe fare una grande differenza per il futuro della tua attività!
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Nuove speranze per la siderurgia di Piombino: è stata raggiunta un’intesa tra Jsw Steel Italy e Metinvest.Jsw Steel Italy è un’ azienda indiana specializzata nella produzione di rotaie e altre lavorazioni siderurgiche. Mentre Metinvest rappresenta un gruppo ucraino leader nella produzione di acciaio e minerali di ferro.
L’accordo prevede la cessione da parte di Jsw di 200 ettari di aree industriali a Metinvest per 30 milioni di euro. Qui nascerà, grazie a un investimento da 2 miliardi, una nuova acciaieria eco-sostenibile in collaborazione con Danieli. Per i meno esperti Danieli è azienda italiana leader mondiale nella progettazione e costruzione di impianti per l’industria dell’acciaio. La nuova struttura avrà una capacità produttiva di 3 milioni di tonnellate e creerà 1.500 posti di lavoro.
Jsw, già impegnata nella produzione di rotaie, investirà nel potenziamento del proprio treno di laminazione, un impianto industriale che trasforma l’acciaio grezzo in prodotti finiti come barre e rotaie. L’obiettivo è creare un polo integrato dell’acciaio green che unisca la produzione di acciai lunghi (rotaie) e piani (coils laminati a caldo), trasformando Piombino in un punto di riferimento nazionale.
Le istituzioni parlano di svolta storica dopo oltre 10 anni di cassa integrazione per 1.350 lavoratori, coperti fino al 2025. I sindacati accolgono positivamente l’accordo ma chiedono tempi certi per avviare gli investimenti. Il prossimo passo sarà la firma degli accordi di programma, fondamentali per garantire occupazione e sviluppo.
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NextChem, una società del gruppo Maire specializzata in soluzioni tecnologiche sostenibili, ha sviluppato una tecnologia innovativa per produrre idrogeno e metanolo a basso impatto ambientale dai rifiuti non riciclabili, trasformandoli in gas di sintesi tramite un processo chimico avanzato. L’idrogeno così ottenuto è una risorsa chiave per la decarbonizzazione di settori industriali energivori, ovvero caratterizzati da industrie che richiedono un’importante quantità di energia e che dunque producono enormi quantità di CO₂, e sostenere il trasporto pesante, dove l’elettrificazione è ancora poco praticabile.
La produzione di idrogeno tramite questo metodo ha un costo di 6-7 euro per chilogrammo, paragonabile al gasolio in termini di contenuto energetico, aprendo la strada a un’alternativa sostenibile e competitiva.
NextChem punta a implementare questa tecnologia in aree industriali da riconvertire, come raffinerie e centrali elettriche, stringendo alleanze strategiche in tutta Italia. Tra i progetti principali troviamo:
Empoli: impianto per produrre metanolo e idrogeno dai rifiuti.
Roma: Hydrogen Valley, supportata da 194 milioni di fondi europei.
Livorno: bioraffineria Eni da 123 milioni di euro, operativa dal 2026, per produrre idrogeno da scarti alimentari e residui agroindustriali.
Su scala globale, NextChem sta lavorando su impianti negli Emirati Arabi, Indonesia e USA, dove punta a produrre carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF), come il progetto in Louisiana che dal 2028 produrrà 450 milioni di litri l’anno di SAF dai residui della canna da zucchero.
Questa strategia mira a rendere l’idrogeno accessibile, scalabile e al centro della transizione ecologica.
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