Chiunque guidi un veicolo con carta di circolazione sospesa va incontro a sanzioni pesanti. L’articolo 217 del Codice della Strada stabilisce che la multa può variare da 2.046 a 8.186 euro, con l’aggiunta della sospensione della patente dai tre ai dodici mesi. Se si ripete la violazione, si arriva alla confisca del mezzo.
Ma non è tutto. L’articolo 214 specifica che la sospensione della carta di circolazione impone anche il fermo amministrativo del veicolo, che deve essere affidato a un custode designato. Se quest’ultimo non rispetta gli obblighi, rischia la revoca della patente e la confisca del mezzo.
Se si viene sorpresi alla guida con la carta di circolazione sospesa, il veicolo viene sequestrato per la confisca immediata. Se il conducente è anche il custode, scatta anche la revoca della patente.
E se si ripete l’infrazione? Non si può applicare la confisca due volte: secondo l’articolo 214, Il veicolo deve risultare già sequestrato alla prima violazione. Tuttavia, chi trasgredisce di nuovo entro cinque anni è comunque considerato recidivo, con tutte le conseguenze del caso.
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Il decreto legislativo correttivo del D.Lgs. n. 27/2023, approvato dal Consiglio dei Ministri il 13 marzo 2025, introduce nuove misure per rafforzare i controlli nel settore dell’autotrasporto. Su proposta del Ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, insieme ad altri ministri, il governo ha emanato tre decreti legislativi per allineare la normativa nazionale a quella dell’Unione Europea.
Tra le novità, spicca l’accesso degli ispettori del lavoro ai dati del sistema di classificazione del rischio, che permetterà controlli mirati e più efficaci nelle aziende di autotrasporto. Inoltre, il decreto aggiorna la classificazione del rischio secondo le normative europee, stimando l’affidabilità dei datori di lavoro in base alle infrazioni specifiche e garantendo maggiori controlli per chi si dimostra meno affidabile.
QUALI SONO LE MODIFICHE PRINCIPALI?
Il decreto correttivo apporta due modifiche principali:
Accesso ai dati per ispezioni mirate: Gli ispettori del lavoro potranno consultare il sistema di classificazione del rischio, consentendo loro di programmare ispezioni mirate e migliorare la vigilanza sui rapporti di lavoro nel settore (art. 7 del D.Lgs. n. 144/2008).
Aggiornamento dei criteri di rischio: L’Allegato III del D.Lgs. n. 144/2008, che definiva i criteri per valutare le infrazioni sui tempi di guida, riposo e l’utilizzo del tachigrafo intelligente, viene sostituito. L’aggiornamento recepisce le norme della Direttiva UE n. 2024/846, il cui termine è scaduto il 14 febbraio 2025, evitando così una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea.
UN FOCUS SULL’AUTOTRASPORTO INTERNAZIONALE
Nel settore dell’autotrasporto internazionale, il decreto prevede:
Una nuova classificazione del rischio del datore di lavoro, con controlli che si intensificano all’aumentare del rischio.
L’estensione dell’accesso ai dati di classificazione agli ispettori, per verifiche ancora più puntuali nelle aziende.
Queste misure rafforzano i controlli sulle tutele garantite dall’UE ai conducenti nei trasporti transnazionali, assicurando il rispetto delle normative in tutti gli Stati membri. Il decreto, che modifica anche il decreto del 23 febbraio 2023 sul distacco dei conducenti, sostituisce l’Allegato III del decreto del 4 agosto 2008 e aggiorna il sistema nazionale di classificazione del rischio, aprendo la strada a un controllo più rigoroso e coordinato.
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Le imprese del trasporto ferroviario merci lanciano l’allarme: il settore è in difficoltà e servono misure urgenti per evitare il tracollo. Il tema è stato al centro dell’incontro tra Fermerci e il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, dove le aziende hanno evidenziato le criticità causate dai cantieri del PNRR, che stanno rallentando il traffico ferroviario e aumentando i costi operativi. Nel 2025, le interruzioni programmate cresceranno ulteriormente, con un impatto superiore al 50% sulle operazioni di trasporto.
Fermerci, che rappresenta aziende come Mercitalia Logistics, Medway, GTS Rail e Hupac, ha chiesto di anticipare al 2025 l’entrata in vigore del nuovo regime tariffario di RFI e di rendere strutturali gli incentivi per il settore. Inoltre, l’associazione ha denunciato il taglio totale dei fondi per l’acquisto di locomotive e materiale rotabile, una decisione che penalizza le imprese già impegnate in investimenti per oltre 700 milioni di euro.
«Il nostro settore è già in difficoltà rispetto alla media europea e ora rischiamo un ulteriore colpo – spiega Clemente Carta, presidente di Fermerci –. Servono misure di sostegno immediate per compensare le perdite operative e garantire la competitività del trasporto ferroviario merci». Il ministro Salvini ha espresso apertura verso le richieste del comparto, assicurando il proprio impegno per trovare soluzioni concrete. Ma le imprese chiedono risposte rapide: senza interventi, il trasporto su ferro rischia di subire un colpo irreversibile.
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Oggi affrontiamo una sentenza che riguarda tutti gli autotrasportatori: la Cassazione Civile (n. 27324 del 22 ottobre 2024) ha confermato che il rispetto dei tempi di guida e di riposo non è solo una questione burocratica, ma un obbligo inderogabile. E chi sgarra, paga.
Tutto parte dalla direzione territoriale del lavoro di Chieti-Pescara, che ha multato un autista di un’azienda di trasporti per non aver rispettato le pause obbligatorie in sette giorni. L’azienda e il conducente hanno contestato la sanzione, ma il ricorso è stato respinto sia dal giudice di pace di Chieti che dalla corte d’appello. Si sono quindi rivolti alla cassazione, sperando in un ribaltamento della decisione. Ma il verdetto è stato chiaro: sanzione confermata.
Ispettori del lavoro: pieno potere di controllo
La cassazione ha respinto l’idea che solo le autorità preposte alla sicurezza stradale possano sanzionare queste violazioni. Anche il ministero del lavoro ha il potere di accertare il mancato rispetto del regolamento europeo sul trasporto su strada (art. 174 comma 2 del Codice della Strada). Questo perché le norme sui tempi di guida e riposo tutelano sia la sicurezza stradale sia i diritti dei lavoratori.
Pause non annotate? Non valgono
L’autista ha tentato di difendersi sostenendo che si allontanava dal mezzo senza inserire le pause nel cronotachigrafo. La cassazione, però, ha stabilito che questa non è una giustificazione valida. Il datore di lavoro e il conducente devono assicurarsi che tutti i periodi di guida, riposo e altre mansioni siano registrati in modo corretto. In caso contrario, la sanzione è inevitabile.
Attenzione: il carico e scarico non è pausa!
Un altro punto fondamentale della sentenza riguarda il calcolo dei tempi di guida. L’azienda sosteneva che il conducente avesse rispettato i limiti, ma la corte ha chiarito che un’autentica pausa deve servire al riposo dell’autista. Se, durante il periodo di interruzione, il conducente svolge altre attività (come caricare e scaricare il mezzo), la pausa non è valida. In poche parole, il tempo di guida continua a scorrere e il rischio di violazioni aumenta.
Conclusione: multa confermata e spese legali a carico
La cassazione ha quindi respinto il ricorso, confermando la sanzione e imponendo all’azienda e al conducente il pagamento delle spese legali. Un monito chiaro: registrare correttamente i tempi di guida e riposo è fondamentale per evitare problemi.
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Tutor 3.0: il nuovo super-controllo in autostrada che cambia le regole per i camion
Il Tutor 3.0 porta la sorveglianza sulle autostrade italiane a un livello superiore: non si limita più a controllare la velocità media, ma rileva anche comportamenti di guida pericolosi e infrazioni specifiche, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza e la gestione del traffico. Grazie a una rete di portali dotati di radar e telecamere ad alta definizione, il sistema è ora più preciso e implacabile nel monitoraggio dei mezzi pesanti.
Mezzi pesanti in corsia di sorpasso? Scatta subito la multa
Una delle principali novità del Tutor 3.0 riguarda il controllo sui mezzi pesanti che occupano la corsia di sorpasso, una manovra vietata che può compromettere la sicurezza stradale. Il sistema, grazie a dei radar posizionati lungo la rete autostradale, rileva i camion che restano in corsia di sorpasso e attiva le telecamere, che registrano targa e ora di transito. I dati vengono poi inviati alle autorità per l’emissione immediata della sanzione.
Occhi puntati sulle merci pericolose
Tutor 3.0 introduce anche un controllo avanzato sui trasporti di merci pericolose, grazie al riconoscimento dei codici Kemler. Le telecamere ANPR (Automatic Number Plate Recognition) identificano il tipo di merce trasportata e verificano se il mezzo sta attraversando una tratta vietata o a rischio. In caso di infrazione, il sistema segnala il problema alle autorità, permettendo interventi rapidi per garantire la sicurezza stradale.
Peso sotto controllo, anche in movimento
Un’altra funzione chiave del Tutor 3.0 è la pesatura dinamica dei mezzi pesanti. Sensori installati nel manto stradale rilevano il peso dei camion durante il transito, segnalando automaticamente eventuali sovraccarichi. In caso di violazione, possono attivarsi avvisi sui pannelli a messaggio variabile o, nei casi più gravi, il blocco temporaneo del veicolo per evitare danni alle infrastrutture e garantire la sicurezza degli altri utenti della strada.
Multe più salate per chi supera i limiti di velocità
Tutor 3.0 mantiene il controllo sulla velocità media e prevede sanzioni più severe per i mezzi pesanti. Le multe sono raddoppiate rispetto a quelle previste per gli altri veicoli:
Fino a 10 km/h oltre il limite → multa da 42 a 170,73 euro.
Tra 10 e 40 km/h oltre il limite → multa da 173 a 694 euro + 3 punti decurtati dalla patente.
Tra 40 e 60 km/h oltre il limite → multa da 543 a 2.170 euro + sospensione della patente da 1 a 3 mesi e -6 punti.
Oltre 60 km/h oltre il limite → multa da 847 a 3.389 euro + sospensione della patente da 6 a 12 mesi e -10 punti.
Tutor 3.0: una rivoluzione per la sicurezza o un nuovo incubo per gli autotrasportatori?
Se da un lato il sistema mira a migliorare la sicurezza sulle autostrade, dall’altro impone un controllo sempre più rigido sui camionisti, con multe salate e sanzioni immediate. Una cosa è certa: chi è al volante dovrà fare ancora più attenzione, perché Tutor 3.0 non lascia scampo.
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