Le imprese del trasporto ferroviario merci lanciano l’allarme: il settore è in difficoltà e servono misure urgenti per evitare il tracollo. Il tema è stato al centro dell’incontro tra Fermerci e il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, dove le aziende hanno evidenziato le criticità causate dai cantieri del PNRR, che stanno rallentando il traffico ferroviario e aumentando i costi operativi. Nel 2025, le interruzioni programmate cresceranno ulteriormente, con un impatto superiore al 50% sulle operazioni di trasporto.
Fermerci, che rappresenta aziende come Mercitalia Logistics, Medway, GTS Rail e Hupac, ha chiesto di anticipare al 2025 l’entrata in vigore del nuovo regime tariffario di RFI e di rendere strutturali gli incentivi per il settore. Inoltre, l’associazione ha denunciato il taglio totale dei fondi per l’acquisto di locomotive e materiale rotabile, una decisione che penalizza le imprese già impegnate in investimenti per oltre 700 milioni di euro.
«Il nostro settore è già in difficoltà rispetto alla media europea e ora rischiamo un ulteriore colpo – spiega Clemente Carta, presidente di Fermerci –. Servono misure di sostegno immediate per compensare le perdite operative e garantire la competitività del trasporto ferroviario merci». Il ministro Salvini ha espresso apertura verso le richieste del comparto, assicurando il proprio impegno per trovare soluzioni concrete. Ma le imprese chiedono risposte rapide: senza interventi, il trasporto su ferro rischia di subire un colpo irreversibile.
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Oggi affrontiamo una sentenza che riguarda tutti gli autotrasportatori: la Cassazione Civile (n. 27324 del 22 ottobre 2024) ha confermato che il rispetto dei tempi di guida e di riposo non è solo una questione burocratica, ma un obbligo inderogabile. E chi sgarra, paga.
Tutto parte dalla direzione territoriale del lavoro di Chieti-Pescara, che ha multato un autista di un’azienda di trasporti per non aver rispettato le pause obbligatorie in sette giorni. L’azienda e il conducente hanno contestato la sanzione, ma il ricorso è stato respinto sia dal giudice di pace di Chieti che dalla corte d’appello. Si sono quindi rivolti alla cassazione, sperando in un ribaltamento della decisione. Ma il verdetto è stato chiaro: sanzione confermata.
Ispettori del lavoro: pieno potere di controllo
La cassazione ha respinto l’idea che solo le autorità preposte alla sicurezza stradale possano sanzionare queste violazioni. Anche il ministero del lavoro ha il potere di accertare il mancato rispetto del regolamento europeo sul trasporto su strada (art. 174 comma 2 del Codice della Strada). Questo perché le norme sui tempi di guida e riposo tutelano sia la sicurezza stradale sia i diritti dei lavoratori.
Pause non annotate? Non valgono
L’autista ha tentato di difendersi sostenendo che si allontanava dal mezzo senza inserire le pause nel cronotachigrafo. La cassazione, però, ha stabilito che questa non è una giustificazione valida. Il datore di lavoro e il conducente devono assicurarsi che tutti i periodi di guida, riposo e altre mansioni siano registrati in modo corretto. In caso contrario, la sanzione è inevitabile.
Attenzione: il carico e scarico non è pausa!
Un altro punto fondamentale della sentenza riguarda il calcolo dei tempi di guida. L’azienda sosteneva che il conducente avesse rispettato i limiti, ma la corte ha chiarito che un’autentica pausa deve servire al riposo dell’autista. Se, durante il periodo di interruzione, il conducente svolge altre attività (come caricare e scaricare il mezzo), la pausa non è valida. In poche parole, il tempo di guida continua a scorrere e il rischio di violazioni aumenta.
Conclusione: multa confermata e spese legali a carico
La cassazione ha quindi respinto il ricorso, confermando la sanzione e imponendo all’azienda e al conducente il pagamento delle spese legali. Un monito chiaro: registrare correttamente i tempi di guida e riposo è fondamentale per evitare problemi.
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Tutor 3.0: il nuovo super-controllo in autostrada che cambia le regole per i camion
Il Tutor 3.0 porta la sorveglianza sulle autostrade italiane a un livello superiore: non si limita più a controllare la velocità media, ma rileva anche comportamenti di guida pericolosi e infrazioni specifiche, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza e la gestione del traffico. Grazie a una rete di portali dotati di radar e telecamere ad alta definizione, il sistema è ora più preciso e implacabile nel monitoraggio dei mezzi pesanti.
Mezzi pesanti in corsia di sorpasso? Scatta subito la multa
Una delle principali novità del Tutor 3.0 riguarda il controllo sui mezzi pesanti che occupano la corsia di sorpasso, una manovra vietata che può compromettere la sicurezza stradale. Il sistema, grazie a dei radar posizionati lungo la rete autostradale, rileva i camion che restano in corsia di sorpasso e attiva le telecamere, che registrano targa e ora di transito. I dati vengono poi inviati alle autorità per l’emissione immediata della sanzione.
Occhi puntati sulle merci pericolose
Tutor 3.0 introduce anche un controllo avanzato sui trasporti di merci pericolose, grazie al riconoscimento dei codici Kemler. Le telecamere ANPR (Automatic Number Plate Recognition) identificano il tipo di merce trasportata e verificano se il mezzo sta attraversando una tratta vietata o a rischio. In caso di infrazione, il sistema segnala il problema alle autorità, permettendo interventi rapidi per garantire la sicurezza stradale.
Peso sotto controllo, anche in movimento
Un’altra funzione chiave del Tutor 3.0 è la pesatura dinamica dei mezzi pesanti. Sensori installati nel manto stradale rilevano il peso dei camion durante il transito, segnalando automaticamente eventuali sovraccarichi. In caso di violazione, possono attivarsi avvisi sui pannelli a messaggio variabile o, nei casi più gravi, il blocco temporaneo del veicolo per evitare danni alle infrastrutture e garantire la sicurezza degli altri utenti della strada.
Multe più salate per chi supera i limiti di velocità
Tutor 3.0 mantiene il controllo sulla velocità media e prevede sanzioni più severe per i mezzi pesanti. Le multe sono raddoppiate rispetto a quelle previste per gli altri veicoli:
Fino a 10 km/h oltre il limite → multa da 42 a 170,73 euro.
Tra 10 e 40 km/h oltre il limite → multa da 173 a 694 euro + 3 punti decurtati dalla patente.
Tra 40 e 60 km/h oltre il limite → multa da 543 a 2.170 euro + sospensione della patente da 1 a 3 mesi e -6 punti.
Oltre 60 km/h oltre il limite → multa da 847 a 3.389 euro + sospensione della patente da 6 a 12 mesi e -10 punti.
Tutor 3.0: una rivoluzione per la sicurezza o un nuovo incubo per gli autotrasportatori?
Se da un lato il sistema mira a migliorare la sicurezza sulle autostrade, dall’altro impone un controllo sempre più rigido sui camionisti, con multe salate e sanzioni immediate. Una cosa è certa: chi è al volante dovrà fare ancora più attenzione, perché Tutor 3.0 non lascia scampo.
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La nuova Legge 177/2024, in vigore dal 14 dicembre, ha introdotto una modifica al Codice della Strada che sta facendo discutere il mondo dell’autotrasporto: il nuovo articolo 218-ter prevede la sospensione breve della patente per chi ha meno di 20 punti e commette determinate infrazioni. Una misura che potrebbe mettere in difficoltà molti autisti professionisti.
Quando scatta la sospensione breve?
Se il punteggio sulla patente scende sotto i 20 punti e si commette una delle seguenti infrazioni, oltre alla multa scatterà la sospensione della patente:
Circolazione contromano
Passaggio con il rosso (più di due volte in due anni)
Sorpasso pericoloso
Violazione delle norme sui tempi di guida e riposo
Mancato rispetto della distanza di sicurezza
Guida sotto effetto di alcol
In generale, tutte le violazioni che mettono a rischio la sicurezza potrebbero mettere a rischio la patente.
Quanto dura la sospensione?
Dipende dai punti sulla patente:
Da 10 a 20 punti → sospensione di 7 giorni
Meno di 10 punti → sospensione di 15 giorni
Se c’è un incidente → la sospensione raddoppia
Attenzione: la sospensione si applica anche ai conducenti con patente estera.
Patente o CQC? Ecco cosa cambia per gli autisti professionisti
Per i camionisti la situazione è particolare. La normativa distingue tra patente di guida e Carta di Qualificazione del Conducente (CQC):
Se la patente ha almeno 20 punti, la sospensione non si applica.
Se la CQC ha meno di 20 punti, la sospensione non scatta comunque, perché le infrazioni alla guida del camion influenzano solo il punteggio della CQC e non quello della patente.
Questa differenza potrebbe evitare problemi agli autisti professionali.
Come avviene il ritiro della patente?
Le forze dell’ordine ritirano immediatamente la patente, che resta sospesa per tutto il periodo previsto. La restituzione avviene solo al termine della sospensione, anche tramite un delegato o per posta.
Chi rischia di perdere il lavoro per l’assenza della patente può chiedere al Prefetto un permesso speciale per guidare solo negli orari lavorativi, ma solo se l’infrazione non ha causato un incidente.
Le preoccupazioni del settore: rischio blocco per le imprese
Le nuove regole potrebbero penalizzare ingiustamente gli autotrasportatori. Gli autisti percorrono migliaia di chilometri all’anno tra traffico, cantieri e deviazioni, e il rispetto rigido dei tempi di guida e riposo è spesso fuori dal loro controllo.
Un banale ritardo o una sosta forzata potrebbero portare alla violazione del 20% dei tempi di guida, facendo scattare sanzioni e sospensioni che rischiano di bloccare l’attività di autisti e aziende.
Ora si attende l’emanazione dei decreti attuativi della riforma: il settore chiede misure che tutelino gli autotrasportatori, senza compromettere la sicurezza stradale.
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Il Ministero del Lavoro ha dato il via a un’importante opportunità per le imprese del Sud Italia: il Bonus Assunzioni ZES, un esonero contributivo pensato per favorire l’occupazione nelle aree meno sviluppate del Mezzogiorno.
Chi può beneficiarne?
Le aziende con fino a 10 dipendenti situate nella Zona Economica Speciale (ZES) unica per il Mezzogiorno possono accedere a questo incentivo, a patto che assumano a tempo indeterminato lavoratori disoccupati da almeno due anni e con più di 35 anni.
Quanto vale il bonus?
L’incentivo copre il 100% dei contributi previdenziali, fino a un massimo di 650 euro al mese per ogni lavoratore assunto, per un periodo di 24 mesi. Attenzione: il bonus non copre i contributi INAIL.
Come richiederlo?
Le aziende devono inviare la domanda direttamente all’INPS, che verificherà i requisiti. Ma c’è un vincolo importante: niente incentivi per chi ha licenziato personale nei sei mesi precedenti l’assunzione! Inoltre, se un dipendente assunto con il bonus viene licenziato entro sei mesi, l’azienda dovrà restituire l’intero beneficio.
Le domande si apriranno a partire dal 1° settembre 2024 e resteranno attive fino al 31 dicembre 2025.
Non perdere questa occasione per far crescere la tua azienda!
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Ebilog è l’Ente Bilaterale Nazionale per il settore del trasporto merci, spedizione e logistica. Si occupa di promuovere iniziative di formazione, sicurezza e welfare per le aziende e i lavoratori del settore.
Il nuovo bando Ebilog per la formazione finanziata 2025 è un’opportunità imperdibile per le imprese di autotrasporto conto terzi.
Chi può partecipare?
Aziende iscritte a Ebilog, in regola con i versamenti e con i dati dei lavoratori aggiornati.
Lavoratori dipendenti per cui l’azienda versa i contributi.
Quanto puoi ottenere?
Ogni azienda può presentare una sola domanda, con importi massimi finanziabili in base alle dimensioni aziendali:
Da 1 a 9 dipendenti: fino a 6.000 euro
Da 10 a 30 dipendenti: fino a 25.000 euro
Da 31 a 100 dipendenti: fino a 40.000 euro
Da 101 a 250 dipendenti: fino a 70.000 euro
Oltre 250 dipendenti: fino a 90.000 euro
Quali corsi puoi finanziare?
Ecco alcuni esempi:
Sicurezza sul lavoro: rischi bassi, medi e alti, antincendio, primo soccorso, RLS, RSPP.
Trasporti e logistica: uso del cronotachigrafo, guida sicura, ADR, CQC, HACCP.
Nuovo codice della strada: aggiornamento sulle normative.
CCNL Logistica e trasporto merci: aggiornamenti contrattuali.
Scadenze e modalità di partecipazione
Presentazione domande: dal 1° marzo al 7 aprile 2025.
Graduatoria: pubblicata entro 10 giorni dalla chiusura del bando.
Attività formative: da concludere entro il 31 gennaio 2026.
Non perdere questa occasione per formare il tuo team con un contributo a fondo perduto.
Per ulteriori informazioni su come aderire ad Ebilog, puoi compilare un form per predisporre il tuo progetto formativo sulla pagina di Truck24.
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